Di
sorellanza ha molto parlato il movimento femminista, nel senso della
solidarietà tra donne, per aiutarsi concretamente e affermare, insieme, con più
forza, i propri diritti superando le
disparità di genere. I percorsi della sorellanza, sebbene funestati da
ripensamenti e inevitabili competizioni, sono ancora attivi e forniscono
tuttora elementi per riflettere, essendo probabilmente l'eredità più utile e
vivace degli anni Settanta del secolo scorso. Ma il rapporto tra sorelle, unite
dal vincolo familiare, non è meno ricco di implicazioni. Pensiamo alle sorelle
celebri della letteratura, le Austen, le Brontȅ, le Woolf, le De Beauvoir e
quelle che abbiamo incontrato nei loro libri, come le sorelle March, che una
certa critica, ormai superata, identifica pari pari con le Alcott.
Nel
romanzo Le sorelle Field, di Dorothy Whipple, per la prima volta tradotto
in italiano da Simona Garavelli, troviamo Lucy, Charlotte e Vera, orfane di
madre, con tre fratelli alquanto scapestrati. Pubblicato nel 1943, ma
ambientato alla fine degli anni Trenta del Novecento, sorprende per l'attualità
dei temi e la scrittura fluida eppure puntuale, il tocco lieve e profondo
insieme con cui vengono tratteggiate le protagoniste. La narrazione trascura
quasi subito i fratelli, emigrati in Canada o rimasti a Londra, del tutto
ininfluenti nella storia e si occupa invece delle sorelle che, con caratteri e
temperamenti diversi, approdano a matrimoni altrettanto diversi. L'abbiamo imparato nei romanzi di Jane Austen
e misurato sulla nostra pelle, fino alla metà del secolo scorso, che le donne
non potevano sottrarsi al destino di mogli, pena l'invisibilità sociale e la
precarietà economica, quindi anche le
Field scelgono la loro strada nella vita sulla base delle pressioni ambientali,
dell'educazione ricevuta e si sposano.
Dorothy
Whipple, quando rimproverata perché ai suoi romanzi mancava intreccio o lieto
fine, usava dire che non scriveva libri
di trama, ma di personaggi e questo
romanzo rivela la sua complessità proprio nella definizione dei caratteri delle
sorelle e nelle loro scelte di vita,
prospettando anche il tema, tristemente attuale, della violenza psicologica nel
matrimonio. Quella lama sottile che taglia di netto l'autostima e fa vacillare
la sicurezza, nutrendosi di ambiguità tra il fuori-società e il dentro-famiglia,
così da rendere poco fattibile la ribellione a un marito autoritario. È
Charlotte, tra le sorelle Field, la più fragile e vessata, incapace di
decodificare i segni del potere nella condotta manipolatoria del marito, tesa
ad annullare la sua volontà e a rubarle l'affetto dei figli. Non sembri strana la sua parabola di
autodistruzione perché i meccanismi della violenza psicologica sono sovente, ancora
oggi, invisibili agli occhi estranei e, spesso,
difficilmente riconosciuti dalle stesse
vittime.
Vera
è invece la sorella più frivola, completamente votata al tentativo di
preservare il dono della bellezza ricevuta, però anche lei fa i conti con la
realtà degli affetti, quelli trascurati e quelli rincorsi e paga il conto che
puntualmente arriva. È la maggiore, Lucy, a ricoprire il ruolo di saggia, di
conforto e supporto in ogni situazione.
Si afferma come la figura solida, disposta a vegliare sempre sulle
sorelle minori, con un'opera di maternage
fin dalla loro adolescenza, poi nei matrimoni, seguendole con uno sguardo attento e preoccupato, pronta ad aiutarle in presenza e a distanza.
Quindi
romanzo di famiglia, affetti, legami e, purtroppo, soprusi. Si può leggere abbandonandosi
alla scrittura apparentemente semplice che fa di questo libro, come degli altri
di Whipple, un autentico page-turner,
ma si può anche operare una lettura più profonda, confrontandosi con
l'attualità del tema centrale e scoprendo quanta strada sia ancora da compiere
perché le donne si affranchino dalle forme più nascoste e subdole di violenza.
Le sorelle Field, Dorothy Whipple (traduz. Simona Garavelli), Astoria, 2019.
Dorothy
Whipple (1893 - 1966) fu una scrittrice molto amata e letta in Gran Bretagna
nel periodo tra le due guerre, poi cadde nel dimenticatoio. Da Le sorelle Field (They Were Sisters),
pubblicato dopo l'enorme successo di The
Priory e di They Knew Mr. Knight, fu tratto il film omonimo di Arthur Crabtree
nel 1945, che vide l'attore James Mason nel ruolo del marito prepotente e
odioso.
L'auspicio, peraltro già espresso (Leggere Donna, n°163, 2014), è che tutta l'opera di questa autrice inglese sia resa nota al pubblico italiano perché presenta ritratti di donne che imparano dai loro errori, oppure vi si incaponiscono, praticano il perdono senza perdere dignità, si mettono dolorosamente in gioco in un periodo storico che le scoraggiava a farlo. Whipple scrive senza sottolineare una critica di genere, senza esplicitare una rivendicazione pugnante di diritti e senza risentimento nei confronti degli uomini. Sono i motivi per cui fu ignorata dal movimento femminista, ma potrebbero oggi farla riscoprire perché i tempi sono maturi per un confronto più disteso fra uomini e donne.
già pubblicato su
https://cartesensibili.wordpress.com/2019/10/28/lauradeilibri-laura-bertolotti-le-sorelle-field/
L'auspicio, peraltro già espresso (Leggere Donna, n°163, 2014), è che tutta l'opera di questa autrice inglese sia resa nota al pubblico italiano perché presenta ritratti di donne che imparano dai loro errori, oppure vi si incaponiscono, praticano il perdono senza perdere dignità, si mettono dolorosamente in gioco in un periodo storico che le scoraggiava a farlo. Whipple scrive senza sottolineare una critica di genere, senza esplicitare una rivendicazione pugnante di diritti e senza risentimento nei confronti degli uomini. Sono i motivi per cui fu ignorata dal movimento femminista, ma potrebbero oggi farla riscoprire perché i tempi sono maturi per un confronto più disteso fra uomini e donne.
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https://cartesensibili.wordpress.com/2019/10/28/lauradeilibri-laura-bertolotti-le-sorelle-field/
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