Quentin Blake per Mathilda di Rohald Dahl

lunedì 23 novembre 2020

 


Che cos’è la letteratura per l’infanzia? Materia sfuggente, ammette la curatrice del volume,
Marnie Campagnaro, ma sa liberare la fantasia e suggerisce approfondimenti inaspettati, rivelandosi prezioso strumento per accompagnare le domande di senso che pongono le bambine e i bambini in crescita. Oggetto di studio accademico e insieme di opere per giovani lettori e lettrici, è quasi un ossimoro che rimanda a due termini afferenti a campi semantici opposti: la letteratura, quale evoluzione del pensiero, e l’infanzia, luogo dell’immaturità. Il testo si articola in saggi ad opera di ricercatrici e ricercatori del GRIBS* dell’Università di Padova, e indaga vari aspetti  restituendo i molteplici approcci alla letteratura per l’infanzia, quali: le forme della narrativa, il ruolo delle immagini, il viaggio iniziatico di formazione, il tema della finitudine, le esplorazioni matematiche e l’avventura del leggere nella scuola per l’infanzia, senza dimenticare l’influenza delle nuove tecnologie sull’approccio alla lettura.

Donatella Lombello chiarisce la genesi e le tipologie della narrativa, guidando allo smontaggio dei testi per scoprire la struttura del novel e del romance, perché leggere è sempre un’azione che  permette di entrare nel testo, superandone l’estraneità. Inoltre leggere è verbo di per sé trivalente che implica tre presenze: due soggetti (chi racconta/legge; chi ascolta/condivide) e un oggetto (le trame narrative dette/lette/illustrate. È insomma una relazione gratuita tra chi legge/racconta e chi ascolta, e importante in quanto può orientare in modo non casuale né effimero una specifica autonomia critica.

Il percorso storico della fiaba è tracciato con uno sguardo attento alla formazione del pensiero narrativo nel bambino e alle metafore che illuminano “concetti sconosciuti e astratti” dando  “forma corporea a ciò che è senza forma” (Campagnaro), e arginando le grandi paure dei piccoli. Come lo scudo di Perseo lo protesse dal mostro-Medusa, così la letteratura per l’infanzia si fa specchio riflettente per indagare le zone buie dell’esistenza, da cui i piccoli sono fortemente attratti, permettendo loro di vedere l’orrido senza rimanerne pietrificati, poiché lo spazio narrativo offre rispecchiamento, stimola e suggerisce il racconto dell’esperienza personale, nella certezza che i buoni vengano infine premiati e i cattivi siano puniti. Le fiabe “non sono il luogo della pietas, della compassione o del perdono”, al contrario, sono “assetate di vendetta”, ma ricche di dettagli che, come autentici ami, agganciano l’attenzione di lettrici e lettori e, nella distanza tra le terre della fantasia (C’era una volta…) e la vita reale, permettono a un messaggio importante di farsi strada nella mente dei piccoli: solo chi si mette in cammino può trovare la felicità.

Una trattazione particolarmente delicata riguarda il mistero della morte, perché “i bambini non sono immuni dall’emozione generata da un evento luttuoso” (Katia Scabello) e comprendono che la morte sia un evento irreversibile. La letteratura, a differenza della realtà, può permettersi di raccontare l’oltre e, nel suo spazio protetto, solleva dall’ansia e promuove un incontro sereno con il tema della finitudine.

Il tema del viaggio (Campagnaro, Nina Goga), riassumibile nel modello casa – lontananza – casa, prevede l’avventura, la sfida del limite, il cammino, ma è sovente vissuto dai bambini, più che dalle bambine, e fa nascere il dubbio che si imponga una riflessione su genere e ruoli anche nella letteratura per l’infanzia.

Come si è detto, molti sono i versanti d’indagine di quest’opera che la rendono importante strumento di studio, ma la ricca bibliografia di testi imprescindibili, per la costruzione di percorsi di lettura a misura di bambini e bambine d’oggi, la candida a prezioso e duttile  sussidio per quanti operano, con ruoli diversi, nell’ambito della promozione della lettura.

*Gruppo di Ricerca sulle Biblioteche Scolastiche

Le terre della fantasia. Leggere la letteratura per l'infanzia e l'adolescenza, a cura di Marnie Campagnaro, Donzelli, 2014.

pubblicato su

Leggere Donna n°169/2015