Quentin Blake per Mathilda di Rohald Dahl

venerdì 1 marzo 2019

Mariolina Venezia e la sua declinazione del noir

Una terra sassosa di travolgente bellezza è la Basilicata che emerge dai libri di Mariolina Venezia, incanta e sotterra una storia secolare, fatta di arte e anche di soprusi ai danni della povera gente, e distruzione di interi borghi, e sterminio di cosiddette bande che si erano semplicemente opposte al disegno unitario nazionale.
Da piemontese quale sono negli affetti, nell'accento e nella nostalgia dei luoghi dove non abito più,  non posso che interrogarmi su quelle narrazioni che ci hanno ammannito a scuola, solo mezza verità che spiega poco o nulla. La questione meridionale emerge nelle trame di questa autrice, diventa oggetto di intreccio, sfondo, paesaggio ed è filtrata, come tutto il resto,  dallo sguardo agrodolce di Imma Tataranni, Sostituta Procuratrice della Procura di Matera. 
Umorale con i colleghi, eccentrica nel vestire, si aggira con il tacco dodici anche nelle grotte e sui famosi "sassi"e intanto rimugina, almanacca sulle indagini, sulla figlia adolescente, la suocera che la critica, il marito d'oro che si ritrova e un collaboratore giovane e attraente. Ma oggetto dei suoi pensieri non è solo il cumulo di scartoffie, delitti  e delinquenti vari, perché  lei fa la spesa,  cucina lampascioni, svuota la lavatrice prima di correre al lavoro,  cura la madre anziana, si sottopone a torture estetiche pur di acquisire informazioni, insomma le sue giornate esorbitano di incontri e scontri, come quelle di tante di noi con un cervello sveglio, una vita affettiva e un lavoro da conciliare.
L'autrice* vede in lei una donna con una forza primitiva, che incarna la durezza della terra lucana e insieme la meraviglia di quello che custodisce. Una personaggia che ricorda Don Chisciotte, con la stessa tenacia nel perseguire i valori in cui crede anche se l'azione che ne consegue non può incidere immediatamente nella realtà.
Donna sui generis è dire poco, Imma, che sta per Immacolata, ha assaggiato la parte più impegnativa della vita, quella che chiede il conto prima di concederti l'agio, e adesso tende a una leggera intransigenza, ma riconosce che la legge:
...  certe volte la legge è un paravento, buono a nascondere le cose che fanno comodo.
Come pietre tra i sassi  ha  una scrittura misurata che si incrocia con un problema di pressante attualità, su cui non posso  e non voglio fare anticipazioni per non privare del piacere della lettura. Più variato nei registri Rione Serra Venerdì, dà spazio allo slang locale, ma le descrizioni restituiscono un ampio respiro letterario al testo.
Il finale di questi romanzi non è mai con il botto, perché sono profondamente veri, intrisi di quella realtà che fa scalpore sui giornali e nutrita di quella nostra storia unitaria ambigua e frettolosa, per tacere del malcostume italico di insabbiare e depistare. L'autrice racconta di fatti storici, ferite antiche e problemi sociali e attuali senza appesantire la narrazione e senza astio, ma seminando dubbi e desiderio di approfondire. Meglio di certa saggistica.
Sono romanzi da leggere tutti d'un fiato e poi correre a visitare Matera e la Basilicata tutta.

Come piante tra i sassi. Imma Tataranni e la storia sepolta, Mariolina Venezia, Einaudi, 2009.
Rione Serra Venerdì. Imma Tataranni e le trappole del passato, Mariolina Venezia, Einaudi, 2018.

* Una cordiale conversazione con l'autrice mi ha fatto scoprire che è nata in Basilicata, è vissuta a Bologna, e poi lungamente in Francia e ora vive a Roma. Ha lavorato come sceneggiatrice nelle fiction Don Matteo e La Squadra e, udite, udite! Presto, forse come regalo di Natale, avremo anche la fiction su Rai1  del ciclo di Imma Tataranni e, ultimo scoop, è in fase conclusiva il quarto volume della serie (Come Pietre tra i sassi, Maltempo, Rione Serra Venerdì, i primi tre). 
Mariolina Venezia ha vinto il Premio Campiello 2007 con la saga famigliare Mille anni che sto qui.
Di quest'ultimo romanzo e di Maltempo parlerò prossimamente in un altro post.