Quentin Blake per Mathilda di Rohald Dahl

giovedì 5 aprile 2018

Caro blog,

ti ho trascurato e me ne dispiaccio, ma non prometto nulla perché so essere impossibile onorare una promessa facile a farsi e difficile da realizzare.
Una distesa di libri sulla mia scrivania, una pila sul comodino e a terra, vicino la mia sedia girevole.
Potrei fare come tant*, leggere meno e improvvisare di più, ma non me la sento.
Potrei fingere del tutto di leggere, facendolo fare ad altri e presentare libri contrassegnati da tanti bei post colorati e poi cavarmela con frasi a effetto, come adulati conduttori televisivi, ma non è nelle mie corde e, soprattutto, non sono un adulato conduttore televisivo.
Potrei scrivere dicendo peste e corna o magnificando a vanvera, senza leggere altro che le bandelle e/o scopiazzando da giudizi altrui, ma non è nel mio stile.
L'unica cosa che posso fare è continuare a scrivere di quello che so, di quello che leggo, quando posso, compatibilmente con le recensioni da mandare agli altri blog, compatibilmente con gli articoli per le riviste, compatibilmente con le presentazioni, i convegni, gli impegni associativi (ma di quante associazioni faccio parte?), le amicizie, i social, le mail, le seccature, le frivolezze, i figli, i nipoti, il ballo, le lavatrici, le torte, no, le torte no. Mi fermo alle torte, sempre un bel fermarsi.
Quindi, caro blog, ti ho trascurato e, a ragion veduta, non posso che prometterti di farlo ancora e ancora e ancora.