Quentin Blake per Mathilda di Rohald Dahl

giovedì 16 febbraio 2017

Adventure

Volendo (e potendo) si parte all'avventura, ma è anche possibile viverla in modo virtuale con i prodotti tecnologici disponibili.
Ebbene, anche senza computer e videogiochi l'avventura poteva essere virtualmente disponibile. A renderla tale, coinvolgente e appassionante, ci pensava Salgari, che scrisse dalla seconda metà dell'Ottocento, fino al primo decennio del Novecento, qualcosa come un'ottantina di romanzi, polarizzando la fantasia di svariate generazioni di lettori e lettrici.
Carlo Emilio Salgari (Verona, 1862 - Torino, 1911) non aveva mai viaggiato né vissuto esperienze avventurose, ma nutriva le sue storie di accurate ricerche in biblioteca rendendo perfettamente verosimili i suoi racconti. Scriveva compulsivamente, per la necessità di mantenere la sua famiglia e quanti approfittarono della sua ingenua generosità, che lo obbligò vivere in una situazione di perenne indigenza.
Un bohémien che finì i suoi giorni tragicamente, ignorato dalla critica ufficiale ma, forse, segretamente letto e amato da tutti.
A parlarne, Felice Pozzo, lo studioso italiano che ha molto contribuito a riposizionare la figura dello scrittore nella letteratura italiana.
(segue intervista)