Quentin Blake per Mathilda di Rohald Dahl

lunedì 7 novembre 2016

Sulle presentazioni dei libri


Sulle presentazioni dei libri, che dire?
Potrebbero non essere soporifere, magari.
Potrebbe, l'eventuale regia, prevedere momenti di dialogo, lettura e domande, magari.
Potrebbe, chi legge, se legge, usare un tono accattivante, non predicatorio o professorale, magari.
Potrebbero rivolgersi/aprirsi a un pubblico più vasto degli amici e colleghi dell'autore/autrice, magari.
Potrebbero, interlocutori e interlocutrici, non analizzare in modo scolastico/esegetico il testo, magari.
Potrebbero svolgersi, le suddette presentazioni, in luoghi meno angusti di sotterranei e simili, magari.
Potrebbero, semplicemente, cessare di chiamarsi "presentazioni" e adottare il termine "incontri con l'autore/autrice", stabilendo la priorità del contatto umano, magari.
Potrebbe, il prodotto libro, perdere la sua presunta sacralità accademica e (ri)diventare un oggetto, ancorché speciale che promuove cultura, magari.
Potrebbero, dico le presentazioni,  diventare occasioni di promozione della lettura?(e vai con la rima!) Magari.

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