Quentin Blake per Mathilda di Rohald Dahl

lunedì 8 gennaio 2018

Nessuno può volare


Avete mai ascoltato questa scrittrice? Che so, al Festivaletteratura di Mantova, in TV, su Youtube? Ebbene, vi invito a farlo e, se vi imbattete nei suoi libri (ma suggerisco di procurarveli intenzionalmente!) non potrete non notare la somiglianza del suo stile parlato e scritto, come dire che la sua voce e la sua penna si sovrappongono, senza gap alcuno, e non è cosa frequente tra autori e autrici. Simonetta Agnello Hornby, siciliana d'origine, appena ventenne, va in Gran Bretagna per studiare inglese e poi lavora lì come avvocata, sposa un inglese, costruisce una famiglia. La sua passione per la scrittura la porta attualmente a essere una delle autrici più lette e amate del panorama italiano, molto conosciuta anche per alcune fortunate trasmissioni televisive che l'hanno avuta come protagonista. Le sue opere spaziano dal romanzo, al memoir, alle ricette di cucina, alla guida turistica, ma sempre si respira un calore umano che la fa sentire vicina come una persona che si conosce da tempo.
L'ho scoperta per un libriccino di cui ho già detto, Un filo d'olio ( La questione cibo, gennaio 2013) e, da allora,  ho parlato e scritto di lei in tutte le occasioni che mi sono capitate.
Ha esordito con La Mennulara, diventato subito un successo editoriale, dove Sicilia, tradizioni, contraddizioni e misteri ruotano intorno a un ritratto di donna scolpito con parole affilate. Un romanzo piaciuto persino al palato raffinatissimo dello scrittore  Aldo Busi, e certo non è poco.
Di alcuni suoi libri, come La monaca, Il veleno dell'oleandro (Donne che scrivono, 31 dicembre 2013) e Caffè amaro  ho perso le tracce, non capisco se li ho prestati, o persi, comunque non ne ho memoria recente e non posso verificarne il contenuto. Ricordo però con piacere l'ambientazione storica de La monaca, che rimanda al problema delle monacazioni forzate spettanti alle ragazze quando la loro sorte non era, o non poteva essere, il matrimonio. E poi un personaggio de Il veleno dell'oleandro che dirsi sconcertante è ancora poco e rende la lettura quanto mai intrigante. Anche di Caffè amaro ho già scritto (Una pila di libri, 21 febbraio 2017) e aggiungo solo che  mi colpì favorevolmente l'esplicita narrazione di scene di sesso, senza scivoloni volgari né banali, in un'Italia e una Sicilia del primo Novecento.
Riprendo ora i libri di quest'autrice, seppure nella loro diversità di trame e soggetti, la cui cifra è la straordinaria empatia, perché il suo ultimo titolo pubblicato è portatore anche di una quieta bellezza, quella che induce ad accettare la realtà nei suoi risvolti più difficili. La bellezza della vita bisogna saperla riconoscere, sembra dire Simonetta Agnello Hornby nel suo Nessuno può volare.
Ironico, divertente, zeppo di dettagli tratti dalla vita quotidiana, un libro che potrebbe anche "migliorare la società in cui viviamo", nel senso che insinua un approccio, una visione dell'esistenza, invitando ad accogliere il diverso da noi, in modo naturale, mai censorio.
"Nel mio mondo, tutti i disabili sono diversi- per fattori fisici, come i ciechi e i sordi, o psichici, come i ritardati mentali- e i diversi fanno tutti parte della nostra normalità, non devono essere emarginati".
La vita le ha riservato un giro di boa con sbalordimento: la sclerosi multipla di George, il suo primogenito, l'ha costretta a ripensare le sue convinzioni e tradurle in volontà per affrontare il problema.
Come sostiene lo stesso George:
"Non ho mai dubitato che la mia famiglia mi avrebbe offerto qualunque cosa di cui avrei avuto bisogno: un ascensore, mettermi le calze al mattino, una vacanza al Cairo" perché è facile "scivolare in un circolo vizioso di rabbia e frustrazione in cerca di cause, di colpe e infine di colpevoli. Ma è una strada pericolosa che non porta da nessuna parte e che rischia anzi di peggiorare l'umore di chi la percorre".
Nel libro si alternano le voci di madre e figlio, in un rimando continuo di ricordi e impressioni ed è narrata anche la storia di un viaggio attraverso il nostro Paese, alla scoperta delle sue peculiarità ambientali e artistiche e delle sue barriere architettoniche e culturali.

Nessuno può volare, Simonetta Agnello Hornby, Feltrinelli, 2017.



Nessun compleanno per Lauradeilibri, e sarebbe il quinto. Al posto di torta e candeline, un titolo Nessuno può volare, che è insieme bilancio, metafora e realtà.