Quentin Blake per Mathilda di Rohald Dahl

lunedì 10 agosto 2015

La bastarda degli Sforza

Una ragazza di nobile casato, Caterina, ha avuto accesso all'istruzione, non scontata per una donna nel Quattrocento, ha ricevuto un addestramento militare come i suoi fratelli ed è la pupilla di suo padre, il temibile Galeazzo Sforza. E allora perché viene immolata sull'altare della ragione di stato, in spregio agli affetti più cari e persino al buonsenso?
Carla Maria Russo, autrice di La Bastarda degli Sforza, rappresenta, anche in quest'opera, come nella precedente, La sposa normanna, una donna del passato che ha dato prova di grande coraggio sfidando le leggi e le convenzioni del suo tempo.
La ricostruzione storica è puntuale e sostenuta da una ricerca accurata sulle fonti, completata da un piglio narrativo moderno che interviene su sentimenti e  motivazioni, rendendo la lettura scorrevole e avvincente.
Caterina Sforza è ancora una bambina che gioca con le armi sotto gli occhi compiaciuti di suo padre quando si abbatte su di lei la scure della tragedia. Nata da un'unione irregolare e cresciuta da una matrigna affettuosa, è benvoluta da tutti, nella casa-fortezza degli Sforza, a Milano, eppure le viene imposto di pagare un prezzo elevatissimo, quasi dovesse compensare i benefici ricevuti.
Tutto  e solo per salvaguardare il destino di potere della famiglia. 
Ci vuole una forza di carattere non comune per sopravvivere e Caterina ne possiede tutte le caratteristiche, infatti  si adegua alla sorte, mentre si infrangono le sue certezze infantili e il suo sguardo sul mondo, affronta il dolore e riesce a ritagliarsi un'autonomia di giudizio e di azione. In seguito, sarà ancora lei e solo lei a salvare l'onore e il patrimonio familiare, grazie alla sua lucida capacità di analisi e alla prontezza di agire.
E poi il respiro rimane sospeso perché  l'autrice ci costringe a una calcolata sofferenza in attesa del prossimo romanzo che sveli la conclusione degli avvenimenti! 
Oltre al piacere di scoperta della trama, Carla Maria Russo  ci induce a riflettere  su una donna che esprime valori forti, ancora largamente condivisibili, poiché ogni sua scelta, in un'epoca tanto lontana e avversa alle donne, costituisce un esempio simbolico e paradigmatico per tutte noi, ancora oggi.

La bastarda degli Sforza, Carla Maria Russo, Piemme, 2015.

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Leggere Donna n°169/2015