Come può essere una
vita da libraio? A chiederselo non sono certo le persone poco interessate ai
libri, ma a chi li cerca, li legge, li conserva e-o li accumula, potrebbe
incuriosire il volume Una vita da libraio. Rendiconto,
talvolta un po' monotono, di un anno di lavoro e di vita nella libreria di un
paesino scozzese, salvato però da un'ironia che tracima volentieri nel
sarcasmo, soprattutto nelle descrizioni di clienti e collaboratori dell'autore,
un giovane che incappa per caso nel mestiere, acquistando l'esercizio da un
libraio che va in pensione.
Senza sapere molto di
libri, ma avendone letti un discreto numero, Shaun comincia la sua avventura, cercando e
rivendendo libri usati, in un ambiente pieno di spifferi, visitato e marcato da
gatti non invitati, con l'incubo degli scatoloni da caricare, scaricare, e il
loro contenuto da censire, prezzare e collocare sugli scaffali. La sua
collaboratrice stabile, tale Nicky, definirla eccentrica è ancora poco, basti dire che ogni venerdì fruga nel bidone
di un locale prelevando cibi discutibilmente ancora commestibili che offre in
dono al suo principale. E poi se ne infischia allegramente delle più elementari
forme di gentilezza, ignora i compiti che le sono affidati o li svolge solo in
parte, secondo l'umore del momento, tuttavia il nostro libraio ritiene di non
poter fare a meno di lei, per ritagliarsi il tempo e la libertà di andare a
pescare.
Si respira, monotonia a
parte, di cui ho già detto, un'aria d'antan,
per i ritmi lenti dettati dalle stagioni e dalle abitudini di una piccola
comunità, in cui non passano inosservati gli arrivi, le partenze e i decessi. E
tutto passando l'idea che attorno, oltre il paese, Wigtown, ci sia una natura selvaggia e
incontaminata, infatti pare quasi di sentire il profumo d'erbaggio, l'aria
pungente di neve, il torrente dove l'autore e proprietario della libreria, va a
pescare i salmoni, e la pioggia noiosa che picchia sulla vetrina, danneggiando il tetto e
costringendo a intraprendere costosi lavori di manutenzione. Il paese esiste
davvero, sulla costa sud occidentale della Scozia, affacciato all'Irlanda, poco meno di un
migliaio di abitanti e sede del Wigtown Book Festival, di cui si parla a lungo
anche nel libro.
A punteggiare l'inizio
di ogni mese una citazione di George Orwell del suo Ricordi di libreria
Nel
periodo in cui lavorai in un negozio di libri usati - un luogo che, finché non
ci si lavora, è facile immaginare come una specie di paradiso dove affascinato
gentiluomini d'età scartabellano eternamente tra in-folio rilegati in pelle di
vitello - mi colpì soprattutto la rarità
delle persone davvero interessate ai libri.
e le citazioni suonano
talvolta amare, persino ciniche e snob, lasciando spazio al sorriso a seconda della
disposizione di chi legge. Eppure raccomandabili all'attenzione e utili per
riflettere su cos'era e cos'è diventato il mercato librario, chi sono oggi i
lettori e chi erano un tempo e, soprattutto, cosa vogliono trovare in una
libreria. Ė proprio questo il leit motif
di tutto il libro e, se fosse un banchetto, il convitato di pietra sarebbe
certamente Amazon che, di questo ambito, ha stravolto tutto, non solo i prezzi, ma
persino gli atteggiamenti delle persone nei confronti del valore dei libri.
Concludendo, una lettura
piacevole e a tratti divertente, densa
di citazioni, riferimenti letterari e informazioni sui libri dai temi più vari,
molti neppure reperibili in italiano, anche se i titoli sono stati tradotti per
l'occasione. Una chicca per chi ama i libri e, si sa, anche quella dei libri è
una mania come un'altra*.
Una vita da libraio,
Shaun Bythell, Einaudi, 2017.
Ricordi di libreria,
George Orwell, in Letteratura palestra di
libertà. Saggi su libri, librerie, scrittori e sigarette, a cura di G.
Bulla, Mondadori, 2013.
pubblicato su
https://www.youtube.com/watch?v=jGFljyfORi8
https://www.youtube.com/watch?v=nq882Nc3ipY
* con il titolo Anche quella dei libri è una mania potete leggere, su questo stesso blog, il post del 22/01/2013.
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