Quentin Blake per Mathilda di Rohald Dahl
martedì 16 aprile 2019
Mio fratello
Ho scelto questo libro per il titolo, leggerlo e identificarmi nelle sue parole è stato fin troppo semplice.
Lascio dire all'autore.
La sua presenza mi mancava. Abitavamo a settecento chilometri di distanza, ci vedevamo poco, ma ci telefonavamo spesso.
Passati sedici mesi, mi mancava ancora, ogni giorno.
Mio fratello l'ha ucciso una clinica privata. (No, era un ospedale pubblico).
Se dovessi riassumere la vita di mio fratello, direi che fu innanzitutto [...] il fratello preferito [...] (e la persona più generosa che sia mai esistita).
[...]tenne per sé il dolore [...]e non si lamentò mai di un qualsivoglia deficit di amore coniugale -seppur, ai miei occhi, così flagrante negli ultimi anni della sua vita come se lo avessero abbandonato nudo nella neve. A volte, nei miei momenti più neri, penso che sia morto proprio per quel freddo.
A volte, per strada, lo vedevo in lontananza.
Non avevo bisogno di verificare. Sapevo che non era lui. Eppure l'avevo visto. Ogni tanto lo vedo ancora.
Il concetto di probabilità aveva un grande ruolo nella sua vita: poiché al peggio non c'è scampo - una questione di probabilità - non era il caso di drammatizzare.
Ho perso la gratuità del suo affetto, il piacere della sua compagnia, la profondità del suo silenzio, il distacco del suo humour, la delicatezza della sua attenzione, la sua serenità di giudizio, la sua intelligenza delle situazioni [...].
[...]la sua disponibilità, la sua calma, la sua discrezione, il suo rifiuto di drammatizzare, la sua lucidità, la sua attenzione [...]avevano fatto di lui il punto di riferimento implicito degli uni e degli altri.
(Adesso siamo tutti più soli, ciao Franco).
L'autore è straconosciuto, la traduzione è perfetta, l'idea geniale: alternare parti dell'opera di Herman Melville, Bartleby lo scrivano, che i due fratelli amavano, a considerazioni come quelle che ho trascritto.
Ripeto, ho scelto questo libro per il titolo e identificarmi nelle parole dell'autore è stato semplice. A volte si trova in un libro quello che esattamente si sta pensando.
Mio fratello, Daniel Pennac (Mon frère, 2018), traduz. di Yasmina Melaouah, Feltrinelli Editore, 2018.
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