fermava il mio elenco, che poteva spaziare a lungo e si disponeva ad ascoltare di buon grado. Questo romanzo era uno dei miei preferiti, e lui lo sapeva, una storia vittoriana di orfanezza e abbandono, che io immaginavo ai giorni nostri, priva com'ero di profondità storica, e poi facevamo mille considerazioni, rispondeva alle mie domande, interveniva mia madre con le sue opinioni e se ne riparlava per giorni. Dai libri scaturivano anche battutacce dei miei fratelli, citazioni più o meno a proposito, i nomi dei personaggi, italianizzati, venivano attribuiti alle persone conosciute, per affinità fisica o di carattere, insomma le storie entravano nella nostra vita e la nostra vita era intessuta di tutte le storie che leggevamo.
Anni dopo, ormai adulta, rivalutai questi titoli per interessi legati al mio lavoro e scoprii che Natalia Ginzburg aveva letto, per esempio, Il Lampionaio, e se l'era ricordato mentre raggiungeva suo figlio a Boston, dove appunto è ambientata la storia. La mia predilezione infantile fu immediatamente nobilitata.
Conservo ancora questo e molti altri libri di quegli anni, hanno le copertine danneggiate e le pagine sfuggenti, ma intatte sono le memorie di quei pomeriggi con mio padre. Non l'ho mai ringraziato per i suoi regali, né posso farlo ora, eppure mi ha donato tanto affetto, mi ha dato un esempio di disciplina, di etica, e mi ha trasmesso l'amore per la lettura. E anche la passione per l'arte, benché non ne abbia il talento, andato tutto a mia sorella.
Oggi sarebbe stato il suo compleanno, anche se lui preferiva festeggiare l'onomastico, vorrei rivolgergli un augurio, ma posso solo ancorarmi al ricordo, che sopravvive e, in qualche modo, avvicina.
Libri ricordati
I Promessi Sposi, Alessandro Manzoni, illustraz. Giorgio De Chirico, Palazzi, 1964.
Il Lampionaio, Mary Susan Cummins (The Lamplighter,1855), trad. Mariangela Caronni, illustraz. Bartoli, Fratelli Fabbri Editori, 1955.
Il prigioniero di Monteforte, Dino Risi e Andrea Cavalli Dell'Ara, Fratelli Fabbri Editori.
Piccole donne, Louisa May Alcott (Little Women, 1868). Non riesco a trovare la mia vecchia edizione, ma ho ripescato:
Piccole donne crescono, illustraz. Buffolente, copertina Corbella, Caroccio, 1953. La traduzione non è segnalata.
E poi questo, che mi fu regalato da mio fratello Franco, con tanto di dedica:
I figli di Jo, trad. De Mattia, illustraz. Buffolente, Caroccio, 1961.
La piccola principessa, Frances Hodgson Burnett (A Little Princess, 1905), introvabile il testo che mi piaceva tanto, piuttosto distante dall'originale perché risentiva della versione cinematografica con Shirley Temple.
La piccola Dorrit, Charles Dickens (Little Dorrit, 1855), trad. Emma Mozzoni, illustraz. Nardini, fratelli Fabbri Editori, 1955.
Il piccolo lord, Frances Hodgson Burnett (Little Lord Fauntleroy, 1886), a cura di Rino Valdaposa, illustraz. A. Abbati e P. Bernardini, Edizioni Giuseppe Malipiero, 1954. Questo "a cura di" la dice lunga sulla distanza dal testo originale, praticamente una riscrittura, come si usava negli anni Cinquanta.
L'isola del tesoro, Robert Louis Stevenson (Trasure Island,1883), trad. Bruno Paltrinini, illustraz. Jacono, Fratelli fabbri Editori, 1955.
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