Sono storie di sorelle a
fare da protagoniste di un paio di libri accomunabili per provenienza, poiché entrambi
di scrittrici inglesi, differenti invece per ambientazione e scrittura. Le sorelle Field (They Were Sisters) di Dorothy Whipple, pubblicato da Astoria
edizioni, è un
romanzo ambientato negli anni tra le due guerre ed è la prima opera
tradotta in italiano di una scrittrice un
tempo molto nota, al pari di Graham Green, poi caduta nel dimenticatoio. È
questo un libro con una trama esile, come tutti i romanzi di Whipple, perché la
sua attenzione si rivolge a personaggi e personagge, ai loro profili
psicologici e umani. Narra le vicende di tre sorelle che più diverse non
potrebbero essere: Lucy, la maggiore, saggia e attenta tessitrice di relazioni;
Charlotte, fragile, caduta nella rete di un Barbablù che si ammanta di
perbenismo e l'annienta giorno dopo giorno, umiliandola e togliendole finanche
l'affetto dei figli e la voglia di vivere. Infine Vera, bella, spensierata e
superficiale che, centrata su se stessa, finisce di sacrificare tutto per
rincorrere giovinezza e amore. Tra loro una sottile rete di aiuto, nata dopo la
morte della madre, che risente delle convenzioni sociali dell'epoca, ma resiste
agli anni e alla distanza, tra divorzi, morti, figli desiderati o abbandonati.
Solo un lieve accenno alla nuova guerra che incombe perché il focus è tutto
sulle sorelle, le loro scelte di vita, la loro cecità di fronte i pericoli e,
soprattutto, la violenza domestica che si manifesta in modo subdolo, difficile
da riconoscere, ma letale. Non è un
romanzo arduo da leggere, come tutti i libri di Whipple è un autentico page turner e proprio l'apparente
leggerezza di lettura ha indotto i critici
a considerarla minore rispetto altre autrici più spregiudicate. In realtà
emerge un doppio livello di lettura e sorprende, ancora oggi, per l'attualità dei temi.
La guerra è invece ben
presente ne Le sorelle Mitford (The Mitford Girls), biografia scritta da
Mary S. Lowell negli anni Novanta e pubblicata in Italia da Neri Pozza. È la storia
di una famiglia della piccola nobiltà inglese fotografata lungo tutto l'arco
del secolo scorso. Niente di simile a Downton Abbey, qui Lord David Freeman-Mitford, barone Redesdale, detto
Farve - nel lessico familiare tutti i nomi venivano alterati - cerca di
arrotondare la rendita dandosi anche a incerte imprese minerarie in Canada e
Lady Sidney, la moglie, detta Muv, alleva polli per ottenere un piccolo income. Le sei figlie e l'unico figlio,
secondo il retaggio vittoriano, sono
cresciuti da uno stuolo di bambinaie, vedono i genitori solo poche ore al
giorno e non frequentano le scuole pubbliche perché sono istruiti in casa. Quattro delle sei sorelle diventano scrittrici di successo, soprattutto Nancy, la
maggiore, che ispirandosi liberamente alla sua famiglia, ne descrive le
eccentricità, destando sempre un certo disagio nei genitori. Carattere forte,
Nancy, capace di crudeltà con le sorelle, ha vissuto a lungo a Parigi dove si è
legata, senza molta felicità, a uno stretto collaboratore di De Gaulle. Pamela,
detta Pam, fa parlare poco di sé, ama la campagna, sposa uno scienziato geniale
da cui divorzia senza drammi. Invece Diana, detta Donna, attira presto l'attenzione
dei media perché si lega in seconde nozze al fondatore del partito fascista
inglese e resta in carcere per gran parte della guerra, a causa della sua
posizione politica. Diana non rinnega mai le sue opinioni e, nei suoi libri, parla sempre di Hitler come di una cara persona. Si spinge molto oltre nella venerazione per
il nazismo la quarta sorella, Unity, e la sua stretta amicizia con il fuhrer fa
sorgere illazioni su una presunta relazione sessuale con lui. Ammira la
Germania al punto da restare annichilita allo scoppio della guerra, divisa tra
la fede politica e il senso di patriottismo britannico, tanto da tentare il
suicidio, riportandone lo strascico per il resto della vita. Anche i genitori
frequentarono la Germania hitleriana e proprio la loro ambigua posizione politica
divenne causa di separazione a fine conflitto.
Altra storia quella di Jessica, detta Decca, che avrebbe voluto studiare
all'università; il divieto di proseguire gli studi è all'origine del suo senso
di ribellione, sfociato poi nella fuga dalla famiglia verso gli Stati Uniti, un
matrimonio che le valse la rottura definitiva con il padre e l'impegno nel
partito comunista americano per il resto della vita. Spetterà poi all'ultima
nata della famiglia, Deborah, detta Debo,
ricomporre le relazioni tra le sorelle. La sua vita, forse meno avventurosa, si
impernia nel matrimonio con un duca e nell'aprire al pubblico le dimore
signorili. Molti personaggi illustri della politica e della cultura ruotarono
attorno alla famiglia Mitford, ma la parte interessante del libro riguarda i
rapporti tra loro, le burle, i soprannomi che affibbiano a tutti, la vicinanza e comunione di interessi,fino al
paradossale potere della sorellanza se si pensa al legame strettissimo tra la
filonazista Unity e la comunista Decca. Le sorelle minori elaborarono persino
un segreto codice, chiamato boudledidge,
che sopravvisse come chiosa anche nella vita adulta, grazie al quale includevano o escludevano le altre sorelle nel
cerchio magico di condivisione dell'esperienza.
Moderata o spiccata gelosia,
dimostrazioni d'affetto o piccoli e grandi soprusi, il fil rouge che lega le sorelle, di solito, può sfilacciarsi nel corso degli anni o
rinsaldarsi e si nutre delle banalità quotidiane come dei grandi gesti di
generosità. Le Field, nate dalla
fantasia di Dorothy Whipple e le Mitford, realmente vissute, si inseriscono fra
gli svariati esempi di sorelle
letterarie. Penso alle Alcott che, sbagliando, tendiamo a sovrapporre alle
sorelle March. E poi alle Austen, difficile perdonare a Cassandra di aver
distrutto gran parte delle lettere di Jane. Virginia Woolf e Vanessa Bell,
unite in un patto di complicità dall'infanzia e poi lungo la loro vita di
scrittura e pittura. Anche Simone de Beauvoir, sebbene un po' prevaricatrice,
dedicò a "Poupette" il libro
di memorie Una morte dolcissima. Dacia Maraini parla della scomparsa della
sorella Yuki nel libro La
grande festa, dove racconta di molte persone amate che non sono più. E come
non ricordare le sorelle Brontȅ, Charlotte, Emily, Anne, abituati come siamo a
considerarle un trio inseparabile, quasi non avessero una loro grandezza
individuale. La certezza di un legame
forte non esclude le ombre che si proiettano nel corso degli anni, come è stato
per Antonia Byatt e Margareth Drabble, in perenne conflitto per un'affermazione
in campo letterario che non ha portato loro uguale fortuna. Un pettegolezzo
insinua che i loro rapporti siano stati definitivamente troncati da una lite
per un servizio da tè.
Le
sorelle Field, Dorothy Whipple (They Were Sisters, traduz. di Simona Garavelli), Astoria, 2019.
Le
sorelle Mitford. Biografia di una famiglia straordinaria,
Mary S. Lowell (The Mitford Girls,
traduz. di Maddalena Togliani), Neri Pozza, 2018.
già pubblicato su
https://www.heraldo.it/2020/03/15/sorelle-letterarie-una-relazione-che-diventa-racconto/
https://www.heraldo.it/2020/03/15/sorelle-letterarie-una-relazione-che-diventa-racconto/
Nessun commento:
Posta un commento