da farci letteralmente un tuffo dentro, in We are family di Fabio Bartolomei, con un pizzico di tristezza, che non si vorrebbe, ma così è la vita.
Dopo La banda degli invisibili, un altro libro che ci parla di noi, cittadini di un Paese con problemi irrisolti da anni. Qui il racconto inizia nel 1971 e arriva ai giorni nostri, portandoci in una casa in mezzo al nulla, anche se alle porte di Roma, persino in balia della tettonica a placche, spostata ad ogni acquazzone; c'è un genio che vuole, anzi deve, salvare il mondo e una famiglia anticonvenzionale che si tiene unita tra mille difficoltà economiche e tanta, tanta musica con uno speciale omaggio a Elvis.
Ecco, in sintesi, l'indice schematico della possibile trama di questo romanzo, ma è l'intreccio a far scaturire la risata o strappare la lacrima, perché tutto ruota intorno ad una diversità umana, insieme sognante e pragmatica, che assegna valori e ruoli completamente differenti.
Perciò, via ad uno Stato autonomo, anzi, ad un Principato, con una nuova moneta e una nuova Costituzione.
L'unica cosa che rimane sempre e conta è volersi bene.
We are family, Fabio Bartolomei, Edizioni e/o, 2013.
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