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venerdì 12 giugno 2020

La vita bugiarda degli adulti

Parlare di Elena Ferrante scostandosi dall'opinione corrente equivale più o meno a un insulto perché è considerata, chiunque si celi sotto questo pseudonimo, un'autrice di valore. Leggere La vita bugiarda degli adulti, il suo ultimo romanzo pubblicato da edizioni e/o, come tutti i precedenti, con lo sguardo condizionato dal grande clamore mediatico dovuto al  successo della sua famosa quadrilogia,  non è fuorviante perché rapidamente  ci si addentra nel percorso di crescita narrato  da un io quindicenne, sofferto  e verosimile. Giovanna vive in una famiglia che assegna un posto importante alla cultura, i genitori sono insegnanti, la casa è piena di libri, si parla un italiano forbito, gli amici sono colti e raffinati, le sono state date spiegazioni chiare ed esaurienti sulla sessualità e non ha ricevuto una formazione religiosa.

Poi, una frase gettata con leggerezza dal padre, le apre un baratro di dubbi su di sé, sulla sua famiglia, sul presente e sul futuro. A questo punto Giovanna vuole cucire i brandelli di discorsi che si rivelano come altrettante bugie e, nello sforzo di costruire la sua identità, si allontana dai genitori a cui revoca definitivamente la fiducia perché le sue certezze marmoree si sgretolano sotto l'evidenza di nuove informazioni parziali, quasi estorte, che le impongono un'altra visione della sua storia.

La cornice in cui si muovono i personaggi è una Napoli piena di contrasti, con zone di case rispettabili e persone gentili, e zone degradate, lontane, quasi un'altra città dove si parla un dialetto scurrile.
Giovanna si confronta con la realtà che non è come appare, le storie delle persone sono diverse, le persone sono diverse, le prospettive di vita sono diverse e, per alcuni, segnate dall'indigenza e dall'ignoranza. Questa ragazzina ha smarrito l'ancoraggio con i genitori e naviga a vista trascurando la scuola, destreggiandosi tra le menzogne degli adulti, e facendo entrare nelle sue abitudini, per la prima volta,  la preghiera e la finzione in egual misura.
Nella sua nuova solitudine rivede anche  i paradigmi dell'amicizia e programma freddamente la sua iniziazione sessuale mentre attorno a lei cambia la geografia dei luoghi e dei rapporti affettivi  di riferimento.

Con una penna intinta di realismo, come sempre si ritrova in Ferrante, si snoda il racconto della maturazione di un'adolescente che costruisce un'opinione di sé e del suo posto nel mondo fuori dagli schemi, incurante delle convenzioni,  e lontano da quei sentimenti che, come l'amore, possono condizionare e rendere schiavi.

La vita bugiarda degli adulti, Elena Ferrante, edizioni e/o, 2019.