Quentin Blake per Mathilda di Rohald Dahl

venerdì 17 aprile 2020

Di sorelle e sorellanza


Sono storie di sorelle a fare da protagoniste di un paio di libri accomunabili per provenienza, poiché entrambi di scrittrici inglesi, differenti invece per ambientazione e scrittura. Le sorelle Field (They Were Sisters) di Dorothy Whipple, pubblicato da Astoria edizioni,   è  un  romanzo ambientato negli anni tra le due guerre ed è la prima opera tradotta in italiano di una scrittrice  un tempo molto nota, al pari di Graham Green, poi caduta nel dimenticatoio. È questo un libro con una trama esile, come tutti i romanzi di Whipple, perché la sua attenzione si rivolge a personaggi e personagge, ai loro profili psicologici e umani. Narra le vicende di tre sorelle che più diverse non potrebbero essere: Lucy, la maggiore, saggia e attenta tessitrice di relazioni; Charlotte, fragile, caduta nella rete di un Barbablù che si ammanta di perbenismo e l'annienta giorno dopo giorno, umiliandola e togliendole finanche l'affetto dei figli e la voglia di vivere. Infine Vera, bella, spensierata e superficiale che, centrata su se stessa, finisce di sacrificare tutto per rincorrere giovinezza e amore. Tra loro una sottile rete di aiuto, nata dopo la morte della madre, che risente delle convenzioni sociali dell'epoca, ma resiste agli anni e alla distanza, tra divorzi, morti, figli desiderati o abbandonati. Solo un lieve accenno alla nuova guerra che incombe perché il focus è tutto sulle sorelle, le loro scelte di vita, la loro cecità di fronte i pericoli e, soprattutto, la violenza domestica che si manifesta in modo subdolo, difficile da riconoscere, ma letale.  Non è un romanzo arduo da leggere, come tutti i libri di Whipple è un autentico page turner e proprio l'apparente leggerezza di lettura  ha indotto i critici a considerarla minore rispetto altre autrici più spregiudicate. In realtà emerge un doppio livello di lettura e sorprende, ancora oggi,  per l'attualità dei temi.
La guerra è invece ben presente ne Le sorelle Mitford (The Mitford Girls), biografia scritta da Mary S. Lowell negli anni Novanta e pubblicata in Italia da Neri Pozza. È la storia di una famiglia della piccola nobiltà inglese fotografata lungo tutto l'arco del secolo scorso. Niente di simile a Downton Abbey, qui Lord  David Freeman-Mitford, barone Redesdale, detto Farve - nel lessico familiare tutti i nomi venivano alterati - cerca di arrotondare la rendita dandosi anche a incerte imprese minerarie in Canada e Lady Sidney, la moglie, detta Muv, alleva polli per ottenere un piccolo income. Le sei figlie e l'unico figlio, secondo il retaggio vittoriano,  sono cresciuti da uno stuolo di bambinaie, vedono i genitori solo poche ore al giorno e non frequentano le scuole pubbliche perché sono istruiti in casa.  Quattro delle sei sorelle diventano  scrittrici di successo, soprattutto Nancy, la maggiore, che ispirandosi liberamente alla sua famiglia, ne descrive le eccentricità, destando sempre un certo disagio nei genitori. Carattere forte, Nancy, capace di crudeltà con le sorelle, ha vissuto a lungo a Parigi dove si è legata, senza molta felicità, a uno stretto collaboratore di De Gaulle. Pamela, detta Pam, fa parlare poco di sé, ama la campagna, sposa uno scienziato geniale da cui divorzia senza drammi. Invece Diana, detta Donna, attira presto l'attenzione dei media perché si lega in seconde nozze al fondatore del partito fascista inglese e resta in  carcere  per gran parte della guerra, a causa della sua posizione politica. Diana non rinnega mai le sue opinioni  e, nei suoi libri,  parla sempre di Hitler come di una cara persona.  Si spinge molto oltre nella venerazione per il nazismo la quarta sorella, Unity, e la sua stretta amicizia con il fuhrer fa sorgere illazioni su una presunta relazione sessuale con lui. Ammira la Germania al punto da restare annichilita allo scoppio della guerra, divisa tra la fede politica e il senso di patriottismo britannico, tanto da tentare il suicidio, riportandone lo strascico per il resto della vita. Anche i genitori frequentarono la Germania hitleriana e  proprio la loro ambigua posizione politica divenne causa di separazione a fine conflitto.  Altra storia quella di Jessica, detta Decca, che avrebbe voluto studiare all'università; il divieto di proseguire gli studi è all'origine del suo senso di ribellione, sfociato poi nella fuga dalla famiglia verso gli Stati Uniti, un matrimonio che le valse la rottura definitiva con il padre e l'impegno nel partito comunista americano per il resto della vita. Spetterà poi all'ultima nata della famiglia,  Deborah, detta Debo, ricomporre le relazioni  tra le sorelle.  La sua vita, forse meno avventurosa, si impernia nel matrimonio con un duca e nell'aprire al pubblico le dimore signorili. Molti personaggi illustri della politica e della cultura ruotarono attorno alla famiglia Mitford, ma la parte interessante del libro riguarda i rapporti tra loro, le burle, i soprannomi che affibbiano a tutti,  la vicinanza e comunione di interessi,fino al paradossale potere della sorellanza se si pensa al legame strettissimo tra la filonazista Unity e la comunista Decca. Le sorelle minori elaborarono persino un segreto codice, chiamato boudledidge, che sopravvisse come chiosa anche nella  vita adulta, grazie al quale  includevano o escludevano le altre sorelle nel cerchio magico di condivisione dell'esperienza.
Moderata o spiccata gelosia, dimostrazioni d'affetto o piccoli e grandi soprusi, il fil rouge che lega le sorelle, di solito,  può sfilacciarsi nel corso degli anni o rinsaldarsi e si nutre delle banalità quotidiane come dei grandi gesti di generosità. Le Field,  nate dalla fantasia di Dorothy Whipple e le Mitford, realmente vissute, si inseriscono fra gli  svariati esempi di sorelle letterarie. Penso alle Alcott che, sbagliando, tendiamo a sovrapporre alle sorelle March. E poi alle Austen, difficile perdonare a Cassandra di aver distrutto gran parte delle lettere di Jane. Virginia Woolf e Vanessa Bell, unite in un patto di complicità dall'infanzia e poi lungo la loro vita di scrittura e pittura. Anche Simone de Beauvoir, sebbene un po' prevaricatrice, dedicò a "Poupette"  il libro di memorie Una morte dolcissima.  Dacia Maraini parla della scomparsa della sorella Yuki  nel  libro La grande festa, dove racconta di molte persone amate che non sono più. E come non ricordare le sorelle Brontȅ, Charlotte, Emily, Anne, abituati come siamo a considerarle un trio inseparabile, quasi non avessero una loro grandezza individuale.  La certezza di un legame forte non esclude le ombre che si proiettano nel corso degli anni, come è stato per Antonia Byatt e Margareth Drabble, in perenne conflitto per un'affermazione in campo letterario che non ha portato loro uguale fortuna. Un pettegolezzo insinua che i loro rapporti siano stati definitivamente troncati da una lite per un servizio da tè.

Le sorelle Field, Dorothy Whipple (They Were Sisters, traduz. di Simona Garavelli), Astoria, 2019.
Le sorelle Mitford. Biografia di una famiglia straordinaria, Mary S. Lowell (The Mitford Girls, traduz. di Maddalena Togliani), Neri Pozza, 2018.