Quentin Blake per Mathilda di Rohald Dahl

lunedì 7 aprile 2014

Lessico familiare





Mémoir strettamente intrecciato con la cronaca di Laura Walter. Un anno raccontato nel susseguirsi dei mesi e attraverso i decenni indimenticabili della crescita, a partire da un tempo in cui non esisteva internet, fino ai giorni nostri, con la consapevolezza degli adulti pieni di ricordi.
L’autrice ci prende per mano e ci porta in quella zona della vita che sarebbe malinconica se non fosse sorretta da un sano sense of humour. È il dialetto, trascritto senza vezzi filologici, a ristabilire la concretezza delle situazioni e l’atmosfera, per esempio, del Natale «di pancia e poesia», mentre la neve «faliva» e poi «la taca anca per strada».
Non manca nulla nel suo racconto, perché si coglie sia il mondo «grande» che la sorpresa della sua scoperta nell’infanzia.
Troviamo un contesto familiare sereno e ricco di figure parentali narranti ciascuna la sua storia esemplare, almeno agli occhi bambini: i nonni, tutti «onorevoli»; le nonne, tutte «strambe»; lo zio Nino, che ama i «caoboi» e le cugine francesi che portano «una ventata interculturale in quel di via Maganza».
Poi c’è la Televisione, con le sue edizioni straordinarie che gettano lo sgomento in famiglia e dipingono sulle facce bambine un punto di domanda. Soltanto anni dopo si capirà che era la Storia, piena di stragi e contraddizioni.
Tra avventure estive e ritorno in città, scuola, parrocchia e casa dei nonni, passaggi in moto col cugino, che la chiama «PrinciFessa» e scorribande sull’Apecar del lattaio Franco, «tutto sputato Gianni Morandi», gli anni passano, si diventa grandi e capaci di volgersi indietro per porgere un semplice “Ciao, grazie” agli adulti amorevoli che hanno donato l’esempio etico e la memoria affettiva.

Duiulaìc? Tredici mesi di lessico familiare e storia d'Italia, Laura Walter, Cleup, Padova, 2013.



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