e, naturalmente, piccole grandi lettrici. Sono proprio loro a rialzare la media nazionale della lettura nel nostro paese: i piccoli leggono molto di più dei grandi, ogni giorno. E sono così piccoli che, a volte, non sanno neppure leggere. L'articolo di Irene Maria Scalise su laRepubblica di domenica 7 aprile chiarisce con istogrammi inequivocabili il fenomeno.
Leggere per credere.
La fiera del libro per ragazzi di Bologna (25/28 marzo) ha festeggiato un compleanno speciale: cinquant'anni tondi tondi e, per l'occasione, la città ha abbracciato l'iniziativa con una serie di eventi disseminati tra dipartimenti universitari, biblioteche, librerie, musei per condividere la gioia di "un sogno diventato realtà", parola di Antonio Faeti.
La manifestazione ha accolto 1200 espositori provenienti da settantacinque paesi e ha coinvolto decine e decine di migliaia di visitatori. Quest'anno lo spazio espositivo, colorato e vivace, esprimeva un certo rigore nordico, dopotutto il paese ospite era la Svezia.
Lena Adelshohn Liljeroth, Ministra dell'Istruzione svedese, ha sottolineato l'importanza dell'ascolto dell'infanzia, il rispetto per la visione del mondo che hanno i bambini e il ruolo fondamentale che riveste la lettura nella loro crescita.
Ma l'infanzia, nella persona dei bambini e delle bambine, non era prevista e non c'erano neppure insegnanti e bibliotecari. Insomma, a sfogliare e curiosare tra le novità librarie mancavano quei passeurs evocati da Daniel Pennac nel suo discorso al conferimento della laurea ad honorem in pedagogia, di cui l'Università Alma Mater l'ha insignito.
Ma chi sarebbero i passeurs? Insegnanti, bibliotecari, librai, critici e quei curiosi di tutto che non chiedono mai se un libro è piaciuto o meno, perché sono "i guardiani del nostro tempo interiore".
Se ha suscitato scalpore il discorso di Pennac, nondimeno ha sortito l'assenza di Antonio Faeti alla Fiera, fiorito e inutile il gossip relativo, perché egli rimane il fondatore e l'ideatore di un'occasione unica di scambio culturale e umano con una ricaduta internazionale.
Un interrogativo, più di altri, ha movimentato i dibattiti: quale futuro per i libri cartacei?
Molti operatori del settore concordano sull'ineluttabilità del cambiamento, anche se "tifiamo carta, non facciamone un feticcio" (Anselmo Roveda) perché "il digitale è un treno che non possiamo perdere" (Caterina Ramonda). E, per tornare all'articolo di Scalise citato in apertura, si osserva proprio il consumo di prodotti informatici fin dalla più tenera età.
Si direbbe un dilemma di non facile soluzione e in Fiera è emerso soprattutto il tema della responsabilità degli autori di app: almeno sia pari a quella degli autori "cartacei", avvezzi ad interrogarsi sulla ricaduta del loro prodotto sui lettori.
Ma quali saranno i nuovi ritmi narrativi e come diversamente si strutturerà il pensiero, rimangono questioni aperte.
Intanto la Fiera contribuisce al dibattito con un doppio premio, il Bologna Ragazzi Award e il Bologna Digital Award (per l'elenco dei vincitori nelle singole sezioni si vedano i materiali scaricabili dal sito www.bookfair.bolognafiere.it )
Altra domanda ricorrente è stata: quale o quali le tendenze della letteratura per l'infanzia?
Gli autori e le autrici, gli editori e operatori in genere non nascondono i loro dubbi in proposito perché il panorama si presenta variegato. Nicola Galli LaForest sottolinea la ri-scoperta del mondo animale e un'invasione di titoli riconducibili alla sick-lit, o letteratura del dolore, fenomeno in crescita dopo il successo del romanzo Colpa delle stelle (John Green, Rizzoli, 2012).
Nella fascia più alta di lettura, per adolescenti, persiste una rinnovata attenzione al sociale; in crescita anche il settore noir-rosa, una sorta di nuovo gotico costruito sul piano fiabesco, che attrae i lettori adulti come il genere fantascientifico.
La Fiera del libro per ragazzi di Bologna è anche una vetrina internazionale in cui, oltre ad assegnare premi per le sezioni dell'editoria e dell'illustrazione, si coglie l'occasione per annunci di rilievo. E' stata infatti resa nota la short list del Premio Andersen (Genova, maggio 2013), (www.premioandersen.it).
Massima attenzione , moltiplicata dall'attesa internazionale, all'annuncio della vincitrice 2013 del prestigioso Astrid Lindgren Memorial Award (ALMA), l'argentina Isol, nome d'arte di Marisol Misenta: scrittrice, illustratrice e grafica.
Speriamo che gli editori italiani colgano (al volo!) lo spunto per diffondere (anche!) in Italia le sue opere, contrassegnate da un tratto e una palette di colori essenziali e una visione del mondo quanto più prossimale a quella dei bimbi.
Auguri Isol!
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