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martedì 25 settembre 2018

Le assaggiatrici, premio Campiello 2018


Cibo, fame, guerra, morte, è il quadrilatero del romanzo di Rosella Postorino, uno spazio percorso ogni giorno, tre volte al giorno,  per la  mania di persecuzione di Hitler, da dieci donne costrette a farsi assaggiatrici dei suoi pasti vegetariani. Donne che apparentemente sfuggono alla fame, connaturata alla guerra, eppure sempre a un passo dalla morte per l'obbligo di mangiare sempre, con o senza appetito, senza poter scegliere, senza poter sottrarsi alla coercizione. Nella finzione del romanzo lo racconta Rosa Sauer, nei panni di Margot Wölk, l'unica assaggiatrice sopravvissuta di quel gruppo.
Quindi una storia vera, Le assaggiatrici, una costruzione accurata che l'autrice ha ideato dopo approfondimenti storici e la visita al luogo dove si trovava "la tana del lupo". A Postorino la motivazione a questa particolare scrittura venne dopo aver letto che Wölk  aveva deciso, dopo un lungo silenzio,  di parlare della sua storia, ma non fu possibile incontrarla perché la donna, ormai novantatreenne,  era da poco morta. Tuttavia la sua storia prese forma nel romanzo, fresco di Premio Campiello 2018, che ci consegna tutto il dilemma di quelle donne e la loro paura quotidiana, fino al tragico epilogo. Come Rosa, anche Wölk aveva raggiunto i suoceri lasciando Berlino, dove svolgeva il  lavoro di segretaria, mentre il marito era in guerra. Le altre donne erano invece del posto e, ogni giorno, con qualunque tempo e con qualunque disposizione fisica, erano portate in un luogo chiamato "mensa", dovevano mangiare, e poi aspettare un tempo ragionevolmente lungo, nel caso il veleno avesse fatto effetto. Erano donne portatrici di storie diverse, con caratteri diversi e approcci alla situazione e reazioni diverse. Un microcosmo che l'autrice ricrea sapientemente con le priorità delle loro vite funestate dalla mansione che svolgevano. Le loro storie si intrecciano, rivelando anche slanci di solidarietà e picchi di egoismo e indifferenza.
Intervistata sulla veridicità del racconto, Rosella Postorino ha sottolineato la libertà del narrare, ma a chi legge basta tutta la realtà del contesto storico a giustificare il disagio crescente e l'orrore che si accompagna, anche in questo caso, al nazismo e alle sue follie.
Speculare sulla fame degli altri per salvarsi la pelle, uno dei tanti oscuri drammi perpetrati da Hitler.

Le assaggiatrici, Rosella Postorino, Feltrinelli, 2018.

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