Il suo nome non è noto nel nostro Paese perché non è mai stata tradotta in italiano, eppure Dorothy Whipple ha goduto di grande popolarità in Gran Bretagna, nel periodo tra le due guerre, quando i suoi libri, tomi da quattrocento-seicento pagine e più, erano venduti in migliaia di copie, come le opere dei coevi Graham Green e Evelyn Waugh.
Nasce a Blackburn nel 1893, in una famiglia benestante, compie i suoi studi presso istituti religiosi e si innamora di un giovane che rimane ucciso proprio all'inizio del primo conflitto; trova poi impiego come segretaria presso Henry Whipple, che infine sposa, nonostante sia di vent'anni più grande di lei. I coniugi si trasferiscono a Nottingham e qui Dorothy intraprende la sua carriera letteraria scrivendo nove romanzi, oltre a racconti e storie per l'infanzia, che conoscono un successo immediato. Poi, l'oblio.
Nei suoi libri ha tratteggiato personaggi femminili in bilico tra modernità e tradizione, con un desiderio di autonomia che il ruolo di mogli, madri, figlie non consentiva ancora, nella prima metà del Novecento (in Italia, le donne non avevano neppure accesso al voto). Denunciava, in punta di penna, la violenza psicologica in famiglia e scriveva, in anticipo sui tempi, della crisi di coppia, ma senza una posizione critica di genere né rivendicazione pugnante di diritti o risentimento nei confronti degli uomini. Con un sottile humour e tocco leggero, seppure non superficiale, e una leggibilità che ha fatto storcere il naso ai critici, come se le opere di valore dovessero necessariamente essere noiose o di difficile lettura. Dorothy Whipple, al contrario, attrae con una prosa semplice e scorrevole dalla prima riga all'ultima pagina. Descrive la vita quotidiana e domestica, nei piccoli e grandi gesti di cura, le relazioni parentali, i rapporti con i vicini. Sono trame riassumibili in poche parole, senza intrecci complessi, ma i personaggi sono scolpiti con un bisturi e seguiti nella loro evoluzione o tragica sorte. Senza schematismi, perché ognuno ha le sue ragioni e debolezze, responsabilità e sogni.
Sottovalutata dalla critica letteraria, ignorata dal movimento delle donne, semplicemente dimenticata fino al 1999, quando una piccola e raffinata casa editrice inglese, Persephone Books, ristampa l'ultimo dei suoi romanzi, Someone at a Distance (1953). Di scena è la distruzione di un quadretto familiare, apparentemente perfetto, provocata dalla crisi di mezza età del marito, innamorato di una giovane donna; il tutto con parole di sorprendente attualità per sentimenti ed emozioni.
The Priory (1939) potrebbe aver influenzato lo sceneggiatore della pluripremiata serie della BBC, Downton Abbey, anche se diversa è l'epoca della storia e la classe sociale dei personaggi, seppure ambientato in una storica mansion.
In They Were Sisters (1943) tre sorelle dal diverso carattere sposano uomini altrettanto differenti e le loro vite seguono percorsi alquanto distanti quanto a scelte e sorte, con un finale ad effetto ma realistico. Ne è stato tratto un film (Arthur Crabtree, UK, 1945), dominato dalla recitazione di James Mason e una trama che si discosta dal libro e non ne possiede la profondità psicologica.
Greenbanks (1932) è una storia in cui campeggia una nonna speciale, energica e affettuosa, vero collante della famiglia, con un ruolo protettivo e di modello per la nipote.
Appena ripubblicato, a ottobre, Because of the Lockwoods (1949), in cui due famiglie, una benestante e l'altra meno, si confrontano e influenzano, fino a intrecciare i loro destini, con tutto il corollario di conformismo e pregiudizi. Ne consegue una lettura molto intrigante e attuale dell'istituzione familiare.
I titoli citati sono disponibili nei tipi della Persephone Books, insieme agli altri: High Wages (1932), The Closed Door and Other Stories (racconti pubblicati da DW con altro titolo nel 1961), They Knew Mr. Knight (1934).
Un articolo su vita e opere di Dorothy Whipple è pubblicato su
Leggere Donna n°163/2014
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